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 La Bretagna e le sue Istituzioni di Arimanno David Spadalfieri

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GianLupo

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MessaggioTitolo: La Bretagna e le sue Istituzioni di Arimanno David Spadalfieri   La Bretagna e le sue Istituzioni di Arimanno David Spadalfieri Icon_minitimeGio 30 Dic 2010, 01:48

La Bretagna e le sue Istituzioni
Di Arimanno David Spadalfieri



Potete visionare copertina e parti del libro semplicemente aprendo queste parti:

Copertina del libro

Prima Parte

Seconda Parte

Terza Parte

Quarta Parte

Quinta Parte

Sesta Parte



La Bretagna e le sue Istituzioni

La maggiore particolarità della Bretagna sta nel fatto che è uno Stato sovrano. La sua indipendenza ha totalmente segnato il suo panorama istituzionale dopo un'epoca lontana dove la Francia aveva ancora delle pretese sulla sovranità brettone. La Bretagna è quindi dotata di un Principe Coronato e sovrano, di una Corte di Giustizia sovrana e d'un governo legalmente sovrano. Per la sua Storia e per il suo desiderio di distinguersi dagli altri Stati, la Bretagna, dopo l'epoca lontana di Santo Jarkov, ha adottato un regime definito dalla Costituzione Bretone:

<< Avente un Granduca a capo di tutto, la Bretagna non è una Monarchia; anche se ha un gruppo di Degni che si assicurano le cariche pubbliche, La Bretagna non è una Aristocrazia; anche se ha le elezioni, la Bretagna non è una Democrazia. Essa è un regime misto dove nè la moltitudine, nè qualche d'uno, nè un singolo, possono escludere gli altri dal potere. >>

Una scelta che può ricordare Sparta o la Res Publica Romana,come descritta da Polibio.
Vedremo adesso nello specifico ogni istituzione del Granducato e le caratteristiche specifiche.



- Il Consiglio Ducale

Il Consiglio ducale è composto dagli eletti del popolo tutto,ed è affiancato da tutti i precedenti duchi eletti, che hanno il diritto, secondo la tradizione, di esprimersi liberamente. Questo consiglio costituisce il governo della Bretagna e il centro del potere, anche se nel tempo le sue prerogative sono largamente diminuite. Si fa carico della difesa del territorio, dell'economia nazionale, della giustizia ordinaria, della cultura e della preservazione dell'ordine pubblico. il duca dirige il consiglio e tutti i suoi membri, che a lui sono subordinati. Fa eccezione il Giudice, che beneficia di una libertà totale, a pari livello del duca. Per ottemperare alle sue mansioni, il consiglio ducale dispone di un apparato amministrativo molto denso.

- Il Granduca di Bretagna

Il Granduca è eletto a vita, e dopo molto tempo è diventato il secondo centro di potere. Capo della diplomazia, ha anche un ruolo d'arbitro e di regolatore nelle istituzioni. È 'il capo della Nobiltà e dirige i Clan (casati) Brettoni. Il suo ruolo sociale si estende all'ambito culturale in modo più informale. Possiede qualche competenza in materia di giustizia, come il potere di Grazia e la facoltà di interpretazione del Diritto. E' nella sua posizione, il garante della Bretagna, della sua Costituzione e del suo Onore, e questo gli permette di prendere il controllo al posto del consiglio ducale se si viene a creare una situazione di pericolo per il paese, potere che non è mai stato utilizzato ad oggi. Non è un monarca propriamente detto, in quanto egli non detiene che una piccola parte del potere esecutivo e un ruolo marginale nell'ambito della Giustizia. Va anche notato che il suo potere è forte sulle competenze ufficiali, sia sulla sua autorità morale e il prestigio della corona, e questo gli offre una legittimità di azione molto ampia.

- Il Parlamento
Il Parlamento è l'assemblea dei Cittadini Bretoni ed ha lo scopo di votae le leggi. Questa istituzione democratica è spesso criticata e messa in dubbio per la sua mancanza di attività. E' importante precisare che il Diritto Bretone si divide in due sfere:
il diritto pubblico per la parte che interessa le istituzioni, e il diritto privato per la parte che interessa gli individui. Le leggi trattano solamente il diritto pubblico, mentre il diritto privato è sancito dalla consuetudine e dal costume.
Di fatto il Parlamento può legiferare solamente sulle questioni di ordine pubblico, lo stesso che permette al Parlamento di limitare e bloccare a sua discrezione tutti gli altri poteri.

- La Corte di Giustizia

La Corte di Giustizia è l'alta giustizia che da molto tempo è l'orgoglio della Bretagna sulla Francia. In Effetti, contrariamente alla Corte d'Appello di Parigi - criticata regolarmente per la sua lentezza e per lo spirito di parte dei giudici - la Corte di Giustizia di Nantes deve sottostare ad uno statuto molto rigido che impone dei tempi precisi (40 giorni massimo) e che vigila rigorosamente affinchè i Magistrati siano il più indipendenti possibile. Le nomine si fanno dopo concorsi d'ingresso anonimi, che permettono di nominare i giudici unicamente sulla loro competenza nel risolvere questioni di diritto più o meno complesse. Gli alti giudici bretoni sono privati del diritto di fare politica o di guidare un Clan (gruppi di famiglie unite in un legame più ampio corrispondente al Casato italico). La loro collegialità (4 giudici e 3 assessori in teoria) come il dovere di dare le motivazioni delle loro decisioni, consente di evitare l'arbitrarietà.
Basata sulla sua indipendenza totale, la Corte di Giustizia gode di prerogative molto ampie. Può rigiudicare tutte le questioni di primaria importanza, qualunque sia la giurisdizione. Giudica legalmente in prima e ultima istanza i contenziosi amministrativi, i contenziosi costituzionali, i contenziosi nobiliari e i contenziosi elettorali. E' inoltre la sola che può sanzionare un giudice ducale, il duca in carica In Gratibus e il Granduca.

- Il Cromlec'h

Il Cromlec'h è l'assemblea dei clans che non hanno grande influenza. Loro possono sorvegliare, indagare, fare delle raccomandazioni, etc...
Il suo ruolo si concentra soprattutto nel far confrontare i Clans negli organi del potere, per permettere di associare queste potenti comunità che compongono (e dividono) la società bretone, in missioni di servizio pubblico. In seno al Parlamento, l'istituzione è criticata per la sua mancanza di utilità, come l'essenza stessa sei Clans, retaggio della tradizione celtica, che sono contestati per l'effetto di opposizione e concorrenza che generano nella Società Bretone.

- Le Città

Le città disponevano tutte di poteri molto estesi, anche se dopo sono si sono fatti leggermente restringere, per ridare un margine di manovra al consiglio ducale. Di fatto le città possiedono semplicemente il diritto di gestirsi finanziariamente e d'assicurare l'ordine pubblico sul territorio. Beneficiano di una libertà di azione fino a che non vanno contro gli interessi del Ducato di Bretagna. Tuttavia, tramite il sistema delle "Carte" - sorta di contratti locali-globali - le città possono ricevere dal ducato, o possono aver concesso, dei poteri. Di questa tipologia sono alcune città, come le città di confine della Bretagna, che godono di privilegi molto larghi, soprattutto in ambito militare. Al contrario un città come Rennes è molto sottomessa all'autorità diretta del ducato, specialmente sulla questione della difesa.

- La Tavola Rotonda, l'Araldica, la Cancelleria, Assemblea Nobiliare, Consiglio dei Saggi

La Bretagna conta numerose amministrazioni più o meno autonome, così come dei luoghi di decisione più o meno ufficiali. Esempio può essere la Tavola Rotonda, antica istituzione che rimanda alle origini della Bretagna, che raggruppa i Sindaci, il Granduca, il consiglio ducale e altre importanti personalità della Bretagna. Senza potere proprio, questa Tavola è il luogo di incontro di tutti i poteri. Esiste anche un'Araldica, incaricata di gestire e organizzare stemmi e blasoni, o ancora la Cancelleria che registra le usanze e costumi e fornisce un esperto di giustizia su richiesta. Più recente è la costituzione di un'Assemblea di nobili, puramente consultiva. Il consiglio dei saggi, che concede e ritira la cittadinanza, è un organo autonomo.

Lo Stato Bretone, attraverso la concezione originale voluta da Santo Jarkov, padre del primo diritto consuetudinario del mondo conosciuto, porta avanti l'idea di potenza pubblica. Il potere di qualsiasi istituzione è molto vasto e si limita solo con lo scontro di un altro potere. Risulta anche largamente partecipativo. Il sistema dei Clans permette ad un qualsiasi membro, anche straniero, di fare parte di una comunità che può difendere i suoi interessi e di partecipare alle cariche pubbliche. Il Parlamento permette un grande numero di persone attive, generalmente più interessati nell'intraprendere una carriera politica, di partecipare alle scelte della società. Le elezioni, infine, non soffrono praticamente della condizione di eleggibilità comparata rispetto ai paesi vicini, sono aperte a tutti, anche agli stranieri. Al contrario, le forze sociali che non si inseriscono nelle istituzioni, non beneficiano di una grande autorità. Anche in Bretagna la Chiesa Aristotelica non beneficia di alcuna prerogativa derivante da un concordato pubblico, anche se l'Aristotelismo è la Religione di Stato.

E' inoltre possibile costatare che la Bretagna separa i suoi poteri secondo un imperativo di continuità e stabilità. La giustizia e la diplomazia per esempio sfuggono in gran parte al gioco dell'alternanza politica.
Difatti la linea diplomatica bretone è molto lineare e non varia da un Granduca all'altro, cambio che in linea di massima avviene tra i 6 mesi e un anno a seconda della vita del Gran Duca. In materia di giustizia, l'Alta Corte offre una giustizia particolarmente stabile e coerente malgrado gli anni. Al contrario, gli altri ambiti più politicizzati sono sottomessi alla volontà politica del momento. E' il caso dell'economia, Ma si costata, dopo molto tempo, la tendenza a proteggere e mantenere tutti gli ambiti di potere dal gioco elettorale. Il Granduca è diventato anche, dopo una crisi economica senza precedenti, il vigilante della gestione ducale. L'esercito è anche resistente all'influenza politica.

La Bretagna, in rifiuto della sottomissione alla Francia, ha sviluppato un sistema originale, funzionale e relativamente equilibrato. Il numero consistente di centri di potere ha permesso ad una grande fetta di popolazione di partecipare alla vita istituzionale.

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