Noi, spinozisti, conformemente alla nostra dottrina, al fine di proteggere al meglio la Natura, decretiamo quanto segue:
l’armata spinozista, e i suoi componenti, non hanno nessuna autorità di portare guerra fuori dalla comunità, a meno che l’aggressione, così effettuata, non permetta di difendere gli interessi della Spinozia stessa, con un attacco preventivo.
Nessuno può progredire nel cammino della libertà se svilisce, o peggio, distrugge, ciò che lo interessa, salvo che ciò serva a proteggere la sua libertà.
Lo spinozista ha per scopo di riconoscere gli effetti che gli sono nocivi, al fine di evitarli, e quelli benefici, al fine di sottomettersi ad essi nel limite in cui ciò non generi effetti nocivi su altre parti di Dio.
Mentre la condizione individuale sta attenta a non influenzare indebitamente gli altri, la comunità cercherà di non ingerire negli affari esterni a sé stessa, poiché non hanno alcuna possibilità di influire su di lui ulteriormente.
In ogni caso, solo il Giusto di una provincia temporale può decidere l’impiego della forza, dopo aver chiesto consiglio all’Admor della stessa provincia e ai Saggi presenti in quei luoghi.
Ne renderà conto successivamente al suo consiglio tutelare ed al grande Sanhédrin, nella riunione successiva.
Solo il consiglio dei Giusti, in riunione straordinaria, può decidere la rimozione dell' Ost spinozista nella sua totalità, e del suo impiego, previa consultazione con il Consiglio degli Admors, e ratifica del Consiglio dei Saggi.
Così è scritto e così deve essere.