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 Shabbat del 14 del mese Kislew 5224

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2 partecipanti
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Bastiano

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Maschio Numero di messaggi : 546
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MessaggioTitolo: Shabbat del 14 del mese Kislew 5224   Shabbat del 14 del mese Kislew 5224 Icon_minitimeSab 05 Dic 2015, 05:31

Amir camminava nel giardino, era mattina presto, era Shabbat, un giorno dolce.
Avrebbe dovuto proporre e pensare ad una lezione da condividere con i fratelli, ma le condizioni non erano delle migliori.

Andò nella biblioteca e prese un vecchio testo scritto, lo fisso con un lieve sorriso, aveva deciso la prossima lezione da cantare al sole.

Nel giardino vi era una lieve nebbia, e il sole esitava ad uscire, tossi per schiarirsi la gola, parlò a voce.


Fratelli e sorelle! Benvenuti a questo Shabbat!
Oggi in questo giorno di festa, e questo giorno di riflessione, e spero di riscossa, ho pensato di riprendere una vecchia riflessione del saggio fratello Gianlupo; nella speranza di risvegliare i nostri sensi.


Gianlupo ha scritto:
Shabbat: meditare tra Modena e Savoia.



Scola spinozista di Gaeta, mattina del 16 di Shewat.


Il giorno dopo lo Shabbat l'admor per le Terre senza scola, Nagid Gianlupo inviò agli spinozisti italici la trascrizione del discorso tenuto. Sperava potessero tutti meditare e riuscire a praticare.

Sorridente aveva provveduto a scrivere ad ogni spinozista, sospirò: il sole era alto.Una ltro Shabbat era trascorso

Dal tramonto del sole il venerdì fino al tramonto del sole, il giorno dopo, infatti, è dedicato alla meditazione, ma anche al lavoro.

Le meditazioni collettive di fatto sono tenute dagli admor durante il giorno del sabato, nelle scuole spinoziste, o in qualsiasi luogo che permette allo stesso tempo il raccoglimento e la discussione.




Shalom fratelli e sorelle, amici e amiche,



le notizie delle morti che si stanno consumando in una parte della nostra penisola stanno sconvolgendo le vite di molte persone. Nel Ducato di Modena eserciti si fronteggiano e la sofferenza dirompe. Così è stato anche in Savoia e nelle terre svizzere....


Io vi ricordo e ricordo a tutti che il nostro compito è quello di detenere e favorire lo sforzo concreto d'amore.

Se non poteste, allora vostro e nostro compito è riequilibrare attraverso azioni giuste quell'assenza prodotta.


Una perdita, una sofferenza prodotta deve essere compensata e riequilibrata necessariamente, dice la nostra dottrina. Così faranno e dovranno fare coloro che oggi sono lì su quei campi.



Quanta più sofferenza e tristezza creiamo, più schiavitù incrementiamo...dunque...se commettessimo un'azione sbagliata ... allora solo azioni giuste potranno e dovranno riequilibrare.....per ridonare libertà.


Invochiamo la meditazione e concentriamoci ad agire per il riequilibrio......appelliamoci con le nostre forze.. al conatus d'amore e d'affetto...lo sforzo che consenta..a coloro che sono vittime, ai guerrieri e ai politici ..ai lavoratori di ogni sorta di rimediare e ritornare all'equilibrio naturale della vita ….con ogni mezzo necessario!



Per l'occasione di questo shabbat invito a meditare...e concluderò leggendo un passo dei Regni dell'Est.”





Invocazione alla meditazione


"Dio in me, Dio fuori di me,
Come potrei ancora dubitare di te?
Non c'è nessun posto dove posso andare
Senza vedere la faccia di Dio, senza sapere
Che sono ciò che Dio vede, ciò che Dio sente.
Così nel corso del raccolto dei miei anni,
Sono il seminatore, sono il seminato,
Sono il Sé divino che si rivela, e gli appartengo."





Dal Libro dei Regni: I Regni dell'est

Molto tempo fa, un pò prima di Carlo Magno in occidente, ma più ad est, verso il nord di Bisanzio, coesistevano una miriade di piccoli Regni in guerra tra loro, perché i barbari avevano provocato la disintegrazione di Regni più estesi.

Uno di questi entità statuali era spinozista.
Era un piccolo Regno, ma le cose andavano bene, principalmente grazie a una miniera d’oro molto redditizia che portava ricchezza agli abitanti, ma anche la cupidigia dei Regni vicini.

Allora un giorno, successe quello che doveva succedere :un Regno vicino, giustamente, decise d’invadere il Regno spinozista, per impadronirsi della sua miniera d’oro! La battaglia fu feroce, e gli spinozisti la vinsero. Infine, non c’erano che spinozisti nell’armata, dato che la religione degli abitanti dipendeva da loro: era stato il re a stabilire una legge spinozista!

Alla fine della battaglia, il Consiglio dei Saggi spinozisti fece intendere il suo parere: l’intera popolazione del Regno che li aveva attaccati doveva essere passata per le armi, anche se erano molte migliaia di individui!
Perché secondo i Saggi, bisognava mandare un segnale forte agli altri dominii limitrofi, e impedire che quello che aveva provato ad invaderli non potesse ricominciare.

Dunque, per assicurare l’avvenire dei loro concittadini, gli spinozisti dovevano uccidere tutti i loro oppositori : ciò, secondo la loro opinione, avrebbe dissuaso altri possibili invasori.

Il re dell’epoca accettò, poiché aveva fatto giuramento di proteggere il suo popolo: diede ordine che tutti i villaggi nemici fossero distrutti e gli abitanti uccisi.

Ma ad un capitano spinozista sembrò troppo poco conforme alla sua idea di bene, che ciò non andava nel senso della sua religione, che si sarebbe potuto discutere con i vinti per farne degli alleati.

Andò dunque contro il parere del suo re temporale e contro il parere del Consiglio dei Saggi, la più alta autorità religiosa dello Spinozismo!
Egli fu bandito dal reame, e i villaggi furono ugualmente incendiati e i loro abitanti tutti uccisi: uomini, donne e bambini.


Qualche decennio più tardi, il Regno spinozista cadde ugualmente sotto gli assalti di un altro vicino.
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Zeta
Tzadik
Zeta


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MessaggioTitolo: Re: Shabbat del 14 del mese Kislew 5224   Shabbat del 14 del mese Kislew 5224 Icon_minitimeSab 05 Dic 2015, 16:25

Era il primo Shabbat alla quale partecipava dopo tanto tempo. Sentiva molte emozioni contrastanti ma quella che prevaleva era la felicità... festeggiare questo importante giorno insieme ad altri fratelli lo rendeva felice.

Si trovava insieme adll'Admor Amir ed altri fratelli. Il Maestro aveva ripreso una vecchia lezione del Saggio Gianlupo, uomo molto conosciuto tra gli spinozisti ma Zeta non aveva mai avuto il piacere di conoscerlo, seguire una sua vecchia lezione però significava in un certo senso conoscere il suo pensiero.

"Attualmente la situazione politica sul suolo italico è molto frammentato così come all'epoca... ed è molto frammentata anche la nostra comunità. Abbiamo sempre affrontato momenti difficili, in molti si sono arresi, altri non sono più tra noi... eppure sono fiducioso!"

Guardò il suo Maestro per qualche istante

"Io penso che tutti uniti, che siamo in cinque o in cinquecento, riusciremo a rialzarci e a divulgare il nostro sentimento d'unione e di pace nonostante le tante avversità e la parola chiave è appunto UNIONE"

Guardava il testo che l'Admor aveva letto poco prima, annuendo con un sorriso.
Prese un ramoscello e lo spezzò...

"Questo ramoscello rappresenta me, rappresenta te Maestro, rappresenta ogni singolo spinozista... ogni singolo uomo e ogni singola donna"

Prese più ramoscelli e li legò insieme. Con tutta la sua forza provò a piegare e spezzare il legno senza però riuscirci.

"Questi siamo sempre noi... UNITI. E dobbiamo puntare non solo alla nostra unione, ma all'unione di tutti gli uomini e le donne che ci circondano, solo così potremo finalmente vivere in pace raggiungendo quell'equilibrio tanto desiderato quanto necessario per compensare il male che tanti uomini fanno ad altri uomini..."
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