Unione delle Comunità Spinoziste Italiche
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Unione delle Comunità Spinoziste Italiche

Devs sive Natvra
 
IndiceIndice  AccediAccedi  RegistratiRegistrati  
Benvenuti sulle Isole Tremiti alla Grande Scuola del Sinedrio Spinozista Italico

 

 Lettere dal Fronte o Metamorfosi dell'inutilità della guerra di Messerbracco

Andare in basso 
AutoreMessaggio
GianLupo

GianLupo


Maschio Numero di messaggi : 3124
Località : Gaeta
Data d'iscrizione : 29.09.09

Lettere dal Fronte o Metamorfosi dell'inutilità della guerra di Messerbracco Empty
MessaggioTitolo: Lettere dal Fronte o Metamorfosi dell'inutilità della guerra di Messerbracco   Lettere dal Fronte o Metamorfosi dell'inutilità della guerra di Messerbracco Icon_minitimeGio 06 Gen 2011, 01:34

Lettere dal fronte o Metamorfosi sull'inutilità della guerra
Lettere dal fronte nella guerra contro gli Ispanici
di Messerbracco


A cura di Nagid Gianlupo dall'Aquila




Potete visionare copertina e parti del libro semplicemente aprendo queste parti:

Copertina del libro




Premessa

Nel marzo del 1457 ha luogo nei territori attuali del Regno delle Due Sicilie, la guerra contro gli invasori ispanici, i quali tentarono d'invadere e conquistare quelel terre. In questo scritto non si vorrà ricostruire la storia del conflitto, ma recuperare le emozioni, le speranze e le tensioni intime di uno dei protagonisti: Messerbracco, unico di cui disponiamo una serie cronologica documentaria in grado di ricostruire tutto il conflitto. Molti uomini e molte donne parteciparono attivamente alla resistenza armata, molti scrissero parole d'amore verso la propria terra o i propri e le proprie persone amate.

In generale si diffuse un sentimento di unità, coesione e fratellanza, rari di questi giorni.


Il fenomeno delle lettere dal fronte prese piede e si diffuse tra i soldati in trincee, un modo per restare più vicini alla dimensione intima di casa.
Nelle lettere potrete scorgere alcuni tratti della politica e della società del tempo, di come una società soffra in epoca di guerra e allo stesso tempo riesca a dar eil meglio di sé.

Uno spaccato interessante sul significato e il dolore della guerra, così come quando ritroverete la lettera relativa ad una viaggiatrice innocente rimasta uccisa accidentalmente.

Allora immergetevi in questo tempo andato e riflettete sul presente, sperando di poter pubblicare altre lettere capaci di segnare la coscienza di una terra.

Shalom.

L'Admor spinozista Nagid Gianlupo dall'Aquila

_____________________________________________________________

LETTERE DAL FRONTE DI MESSERBRACCO



Missiva dal fronte da parte di Messerbracco alla sua amata


[rp]3 marzo, 1457


Caro Amore Mio,

Ormai da una settimana sono sulle montagne al confine con gli Abruzzi in compagnia di pochi commilitoni, le giornate sono lunghe ed uggiose scandite da una leggera pioggerella e da una fitta nebbia che ci impedisce la vista dell'orizzonte. Abbiamo passato le giornate scavando trincee e mettendo su carta possibili piani di difesa, marciando per ore ed esercitandoci a salvarci la pelle.
Oggi ci hanno raggiunto tanti altri soldati potrebbe essere il segnale che la battaglia è vicina. Abbiamo passato la serata seduti nelle trincee, immersi nel fango fino alla vita, abbiamo cantato sottovoce per non essere sentiti ma per cercare di scacciare la paura.
Da giorni non abbiamo l'ordine di attaccare, pare che sia di vitale importanza mantenere le nostre posizioni. A volte scorgiamo il nemico, più spesso lo intuiamo dietro ad ordini urlati ed incomprensibili. Il Capitano Diegomagno mi dice sempre che è convinto che la vittoria sia ormai questione di giorni, forse qualche settimana. Io faccio finta di credergli. Dal comando intanto arrivano solo disposizioni per non abbandonare la nostra trincea, per nessun motivo. Anzi, in seguito alla violazione delle consegne da parte di alcuni sono state disposte delle sentinelle tra un nodo e l'altro con l'ordine di uccidere chiunque esca senza precise disposizioni.
Quindi Amore mio ti prego, non metterti in viaggio, presto ti raggiungerò io.
I nuovi soldati arrivati ci hanno portato notizie dalla città, sappiamo che nelle città incombe la campagna elettorale, ci hanno raccontato di emeritici politici chedalle loro calde case vi parlano di eserciti e vi spiegano come dovrebbero funzionare. Noi intanto da quassù preghiamo per aver la fortuna di vedere l'alba.

Messerbracco, Capitano de I Guerrieri del Ghibli. [/rp]





_____________________________________________________________

Comunicato del Consiglio di TDL.

[rp]
4 marzo, 1457




Compatrioti,

i tentantivi di entrare nella nostra patria nonostante il divieto imposto continuano.

Stanotte un gruppo armato non autorizzato ha tentato di forzare il blocco del nostro esercito.

Gli scontri avvenuti hanno registrato perdite tra gli assalitori:

3 Morti
1 Ferito Grave
1 Ferito lieve

Un sesto componente e il ferito lieve sono probabilmente riparati nel nodo tra Avezzano e Sora.

Nessuna perdita o ferimento tra i nostri soldati

Questo ulteriore tentativo di entrare in TdL da parte di gruppi numerosi e organizzati ci rende ancor più convinti che sia in atto un piano ostile nei confronti delle nostre città.

Questa convinzione la trasformiamo in ostinazione nel difendere la nostra terra.

Al fine di garantire la sicurezza l'esercito continua a vigilare sui confini e a tenere chiusa la frontiera;
In tutte le città sono attivate misura di sicurezza per prevenire eventuali atti violenti.

In questo giorno in cui non ci si può rallegrare a causa di vite spezzate si può essere orgogliosi di come tanti e ovunque stanno operando per il bene di tutti.[/rp]



_____________________________________________________________


Missiva dal fronte da parte di Messerbracco

[rp]4 marzo 1457

In qualità di comandante dell'esercito "I Guerrieri del Ghibli" ringrazio tutti i valorosi soldati che stanotte hanno partecipato alla battaglia, con onore, coraggio e sprezzo del pericolo.
Anche in questo momento siamo a presidio del confine, speranzosi di passare una notte più tranquilla della precedente ma sempre pronti e all'erta per difendere la nostra terra.
Ed è da quassù che ringraziamo tutti i cittadini di Terra di Lavoro, i miliziani, i gendarmi, i gruppi armati volontari che in queste ore presidiano i municipi.
Ringraziamo tutti i Consiglieri della Provincia che in questi giorni hanno tanto lavorato con in testa il nostro Capitano Diegomagno.

Speriamo domani di poter continuare a dare notizie positive e che la pace sia molto più vicina.[/rp]

_____________________________________________________________


Il Comandante chiama in adunata i suoi soldati e legge a voce alta la lettera appena ricevuta dal Principe Paciocco69. Appena terminato concede il rompete le righe e rientra nella sua baracca per rispondere.

[rp]
6 marzo, 1457



Carissimo Principe è con notevole piacere che io ed i miei soldati abbiamo letto le sue parole.
Sapere che i cittadini di Terra di Lavoro sono dalla nostra parte e lavorano alacremente per la sicurezza delle nostre città e delle nostre famiglie, ci da la forza per resistere su queste montagne ed il coraggio per combattere.
La notte e la giornata trascorse sono state tranquille e solo Aristotele sa quanto ne avessimo bisogno dopo le due precedenti. La giornata è stata prodiga di nuovi arrivi, tanti giovani ragazzi e ragazze che salgono sulle montagne per difendere il nostro confine dall'invasore.
Dalle Taverne Italiche ci giunge purtroppo l'eco di tante brutte parole spese nei nostri confronti ma l'urlo di orgoglio e di giustizia che si leva dal popolo di Terra di Lavoro è più forte ed assordante dei sussurri di menzogna.
La notte che andiamo ad affrontare purtroppo non si preannuncia tranquilla come la precedente, un forte vento di tramontana ci soffia in faccia e ci porta il rumore di voci sconosciute, calpestii e tetri rumori.
Ognuno di noi guarda fisso verso l'oscurità, SIAMO PRONTI!!!

Mio Principe spero domattina di inviarle buone notizie.

Don MesserBracco d'Angiò
Comandante dei Guerrieri del Ghibli[/rp]


_____________________________________________________________


Messerbracco scrive al Principe Paciocco69.


[rp]7 marzo, 1457
ore 6.00







Sora, VII giorno del mese terzo dell’anno di grazia 1457

Principe Paciocco69 le scrivo questa lettera per relazionare a lei e a tutto il Consiglio della Provincia la notte appena trascorsa di guardia al confine.

L'attacco che temevamo non è avvenuto e la notte se pur fredda è trascorsa tranquilla.
Purtroppo devo portarla a conoscenza di un increscioso incidente avvenuto.
Divina63, giovane cittadina abruzzese residente a Pontecorvo, è rimasta vittima delle spade dei nostri soldati.
Purtroppo la giovane non era in possesso del regolare lasciapassare ed i nostri soldati di guardia se pur rispettando la procedura non si sono potuti esimere da sferrare l'attacco.
Siamo tutti profondamente dispiaciuti e la morte, il rammarico, la rabbia hanno preso residenza nel nostro cuore..
Mi sono permesso personalmente di scrivere una missiva alla famiglia della giovane, per spiegargli l'accaduto e offrirgli tutto il mio sostegno morale e materiale.
Pregherei lei e tutto il Consiglio di fare altrettanto in forma ufficiale.

I miei più rispettosi saluti
Don Messerbracco d'Angiò
Comandante dell'esercito "I Guerrieri del Ghibli"[/rp]



_____________________________________________________________




[rp]8 marzo, 1457

Mi son svegliato, seduto, ti ho pensato, penso sempre a te in ogni momento, ho scritto a te era tanto che non avevo più il coraggio di farlo.




Amore mio ho fatto: Un passo avanti

Io mi vedo così, in piedi di fronte al mare. Nessun tramonto infuocato, vele bianche all’orizzonte, soffio di vento a ravvivarti i capelli. No. Sei un semplice mare di città, per quanto possa essere semplice un mare, e l’unica concessione alla poesia sono grida di gabbiano in sottofondo.

Io lontano fisso quelle onde come se fossero l’ultima cosa al mondo da vedere. E poi faccio un passo avanti. Faccio un passo avanti e l’acqua comincia a lambirle le caviglie, faccio un passo avanti per un amico lontano, per le sue lettere senza risposta, per un’offesa antica e perdonata senza che fossero necessarie delle scuse.
Eppure, ho fatto un passo avanti per lui, per non averlo meritato, per aver perso un’occasione, per aver sottolineato con piccole fughe vergognose e lievi amnesie forzate il suo volersi allontanare. Respiro. Respiro, e faccio un altro passo avanti.
Faccio un passo avanti, e l’acqua sale lenta a sfiorarmi un ginocchio.
Faccio un passo avanti per tutte le mie fottute paure, per la paura di cambiare e quella di restare uguale.
Faccio un passo avanti per il timore della solitudine e per la tristezza della compagnia. Per il gelo che sento dentro e per il fuoco che non conosco più. Per quello che ho fatto e quello che avrei voluto fare. Per il ghiaccio allo stomaco, quando alla sera mi addormento rendendomi conto di non aver riso nemmeno un istante. Sospiro. Sospiro, muovo le gambe, faccio un passo avanti.

Faccio un passo avanti, e le onde raggiungono poco a poco l’inguine, lo stomaco, l’ombelico. Faccio un passo avanti per tutti i miei sogni infranti, quelli fatti da bambino e quelli cullati in notti senza fine, fino a poche ore prima.

Un passo avanti per aggredire le delusioni, bocconi amari ingoiati senza un perché, piccoli sgarbi lontani e vicini nel tempo. Parole non dette che feriscono come coltelli. Silenzi fatti di sguardi, intese lontane nel tempo.
Mi fermo. Mi fermo perché, "volgare 2", questo è un mio personaggio. C’è la notte, l’insonnia, la musica che mi riempie la testa e un sacco di ricordi tristi a volteggiarmi nel sangue. Ci sono tutti gli elementi per…

Ma ho ancora la forza di fermare un cammino dentro il mare.
Puoi ingrossarti quanto vuoi, alzare le tue onde su di me, creare vortici e gorghi, far crescere maree improvvise e immotivate, inventarti correnti incoerenti o ammaliarmi con il tuo canto leggero.

Ma ci sei qui tu. Ed io mi fermo, sospiro e torno indietro.
Dentro i tuoi pensieri, sono al sicuro.
Grazie Dolce Amore Mio
[/rp]



_____________________________________________________________


[rp]
15 marzo, 1457





La battaglia si è conclusa alle prime luci dell'alba.
Io sono stato il primo a rientrare al campo attedendo il rientro di tutti i reggimenti.
Stanno rientrando alla spicciolata.

La nostra VITTORIA è sicura e per certo posso dire che abbiamo preso l'orifiamma dell'esercito Hispanico che personalmente consegnerò alla Principessa Lady.dulcinea.

Ma adesso la mia preoccupazione è vedere rientrare i miei soldati tutti sani e salvi ed appena saranno tutti qui sarà mia comunicarlo a tutto il popolo di Terra di Lavoro.
Solo allora potremo veramente festeggiare.
[/rp]
Torna in alto Andare in basso
 
Lettere dal Fronte o Metamorfosi dell'inutilità della guerra di Messerbracco
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Teoria del Fronte Umanista di Nagid Gianlupo dall'Aquila
» CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA
LIBERAMENTE RITRASCRITTO, POI CORRETTO IN ROMANESCO E RIVIST di Sir Binyamine Loscobus 

» [Libro dei Saggi] Della Ricerca Interiore
» Norme alimentari della Comunità Spinozista
» Il Bando di studi della collana spinozista

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Unione delle Comunità Spinoziste Italiche :: Biblioteca Sacra Spinozista :: Collana di studi spinozisti e laici-
Vai verso: